Enel: 3,5 miliardi del PNRR per le reti a bassa e media tensione

La parte più consistente dello stanziamento del piano europeo RepowerEu è andato al gruppo Enel, principale operatore del settore, che si è aggiudicato opere per circa 3,5 miliardi.

Il Piano RepowerEu, varato ormai tre anni fa dall’Unione europea per consentire il rilancio dell’economia dopo la frenata causata dai lockdown si occupa di sviluppo delle reti elettriche a livello locale, l’infrastruttura capillare che parte dai grandi nodi di scambio con la rete ad alta e altissima tensione che attraversa la penisola, per arrivare alle abitazioni, uffici pubblici e privati, fino alle imprese. Il piano intende sostenere anche la transizione energetica, per accelerare il passaggio da una economia basata sui combustibili fossili a impianti rinnovabili. Un’evoluzione importante per una maggiore elettrificazione della vita quotidiana: nelle case, con l’abbandono delle caldaie tradizionali, per esempio, e nei trasporti mano a mano che i veicoli passeranno dai motori a combustione alle batterie. La parte più consistente dello stanziamento del piano europeo RepowerEu è andato al gruppo Enel. Dedica attenzione alla notizia il magazine Affari&Finanza con un articolo di Luca Pagni pubblicato lo scorso 6 novembre: Non deve stupire che la parte più consistente dello stanziamento dedicato alle reti locali sia andato al gruppo Enel, principale operatore del settore, che si è aggiudicato opere per 3,5 miliardi. Così come non può assolutamente sorprendere che il grosso di questa cifra vada per progetti legati alla “digitalizzazione” delle reti. Lo ha spiegato Nicola Lanzetta, che in Enel ricopre il ruolo di direttore Italia, durante una recente audizione in Parlamento: il 92% dei 3,5 miliardi in questione andranno proprio alle smart grid, mentre il rimanente 8% è stato indirizzato alla “resilienza” della rete. In buona sostanza, ha spiegato Lanzetta si lavorerà soprattutto sulla hosting capacity, l’aumento della potenza disponibile agli utenti finali per favorire l’elettrificazione dei consumi.

Come ricordato nell’articolo, lo sviluppo dei punti di distribuzione dell’energia elettrica sarà fondamentale anche per avere una rete che sa calcolare in ogni momento chi e dove è in grado di produrre al meglio, senza creare scompensi. Inoltre consente quella che si chiama attività “predittiva”: individuare in anticipo possibili inconvenienti, inefficienze ma anche intercettare per tempo il livello dell’obsolescenza degli impianti. Una parte dei finanziamenti del PNRR andranno poi anche alla “resilienza” delle reti, vale a dire la capacità dell’infrastruttura di rispondere agli eventi meteo, anche estremi, che contraddistinguono i nostri tempi.