Aprendo il convegno “Industria 5.0: il futuro è qui. Consapevolezza e sviluppo sostenibile”, organizzato da Confindustria lo scorso 15 novembre all’interno della Settimana della Cultura d’impresa, Il Presidente Carlo Bonomi ha sottolineato l’importanza dei finanziamenti Europei per accelerare la transizione digitale. Un’evoluzione epocale, come ricorda il quotidiano Il Sole 24 ore con un articolo a firma di Nicoletta Picchio pubblicato i 16 novembre: …occorrono incentivi pubblici per sostenere la mole di investimenti che le aziende devono fare per rispettare i target green europei, mettendo da parte le ideologie. C’è in gioco la competitività del paese. La transizione offre opportunità, «ma ci sono anche molti rischi. Servono adeguate politiche pubbliche e non possiamo affrontare il Green Deal con una politica di tipo ideologico senza comprendere che sviluppo e innovazione sono il punto centrale per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità. Bisogna essere realisti, superare l’approccio regressivo. Non si può scaricare tutto sulle imprese», ha detto il presidente di Confindustria. «Serve una strategia condivisa a livello nazionale che possa stemperare alcune scelte europee che non ci convincono», ha continuato, aggiungendo che serve un Fondo sovrano europeo per finanziare una transizione che comporterà per l’Italia investimenti pari a 800 miliardi da qui al 2030: «il Pnrr mette a disposizione 65-70 miliardi, il resto è a carico di famiglie e imprese».
Come ricordato nell’articolo di Nicoletta Picchio, il Piano 5.0 è stato indicato dalle imprese come una mancanza fondamentale nella legge di bilancio e su cui Confindustria continua ad incalzare il governo. Dall’industria possono arrivare innovazioni tecnologiche per raggiungere i target di sostenibilità. Durante il Convegno da più relatori è stato sottolineato come le imprese oggi sono consapevoli che bisogna generare valori: economici, sociali, ambientali. Pensare e agire in ottica 5.0 mette l’uomo al centro e chiarisce che quello sulle persone oggi è un investimento industriale. Inoltre, ha dichiarato nelle conclusioni Katia Da Ros, vice presidente di Confindustria per Ambiente, le imprese devono saper comunicare sempre meglio l’employer branding, con una strategia integrata di sostenibilità e cultura.