Lavorare smart: dalla sicurezza al benessere

Abiti con sensoristica digitale e visori di nuova generazione sono destinati a modificare positivamente le dinamiche di lavoro in diversi settori.

La Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e l’Istituto Italiano di Tecnologia (Iit) di Genova, pionieri della biorobotica, stanno sperimentando nuove soluzioni per la sicurezza e il benessere dei lavoratori in diversi campi operativi. La strada per creare abiti da lavoro smart è tracciata, con tessuti intelligenti, sensori che segnalano situazioni di pericolo e riescono a rilevare condizioni di stress o interagiscono con i robot. Ne parla il quotidiano Il sole 24 ore in un articolo a cura di Riccardo Oldani pubblicato lo scorso 21 luglio: Abiti che cambiano di colore in base alle emozioni o regolano la temperatura su quella di chi li indossa. Magliette che monitorano i parametri fisici degli atleti e fascette elastiche che controllano le funzioni vitali dei neonati senza bisogno di cavi e connessioni alle macchine. In un mondo in cui tutto è “intelligente” non potevano mancare gli “smart textiles”, i tessuti smart. Fino a poco tempo fa una curiosità confinata ai laboratori di ricerca, oggi iniziano a diffondersi nel mondo reale grazie allo sviluppo di filati dotati di sensori miniaturizzati o capaci di condurre calore ed elettricità. Le aziende della moda stanno ragionando su possibili utilizzi e cominciano a proporre qualche creazione. Ma è soprattutto nell’abbigliamento professionale che si vedono interessanti novità, spinte da istituti di ricerca impegnati sul fronte delle tecnologie indossabili, un settore molto vicino alla robotica.

Come ricordato nell’articolo de Il Sole 24 ore, la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e l’Istituto Italiano di Tecnologia lavorano da oltre quindici anni allo sviluppo di protesi di mano e braccio capaci di captare e convertire in comandi i deboli segnali elettrici generati dai muscoli quando si contraggono. Studi che si sono tradotti in prodotti veri e propri grazie alla collaborazione con il Centro Protesi Inail di Vigorso di Budrio, in provincia di Bologna, centro di eccellenza del settore. Così nell’articolo: Le tecnologie di sensoristica sviluppate per le protesi possono essere utilizzate anche in indumenti per prevenire gli infortuni sul lavoro, strada che Inail ha iniziato a perseguire da qualche anno e che ha portato allo sviluppo di speciali magliette sensorizzate pensate per segnalare a chi lavora eventuali situazioni di pericolo. Un percorso simile è stato avviato dall’Iit con il progetto AnDy, per una tuta sensorizzata in grado di rilevare situazioni di stress misurando parametri fisici, come il livello di sudorazione, il battito cardiaco e la pressione sanguigna.

Progetti come questo hanno portato allo sviluppo di tecnologie per migliorare l’ergonomia nel rapporto tra uomini e robot, riducendo lo stress fisico e cognitivo. Altrettanto interessanti le ricerche che si basano sulle percezioni tattili impresse dal mondo esterno sulla pelle. Esperienze utili per impieghi in telemedicina, ma non solo. Possono infatti avere un ruolo nei rapporti a distanza con le persone, nell’intrattenimento, ma anche per creare un nuovo modo di interagire con macchine e robot, in cui è l’uomo il cuore del sistema.

© 2021 Valtellina S.p.A.
Via Buonarroti, 34 – 24020 Gorle (BG) – Italy
valtellina@valtellina.com


C.F. e P.IVA 00222840167 – Cap. Soc. € 18.000.000 i.v.
Reg. Imp. BG n° 00222840167 | R.E.A. n° 39405
Direzione e coordinamento di Finval SpA
  • Privacy
  • Cookie Policy
  • Credits

Rimani aggiornato sul mondo Valtellina

Lascia il tuo indirizzo email per ricevere comunicazioni e aggiornamenti dal mondo Valtellina. Compila il modulo e controlla la tua inbox per confermare l’iscrizione.