Finanziato dall’Unione europea attraverso i fondi del Next Generation Eu, il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) è una prospettiva determinante per l’Italia e tutte le istituzioni sono chiamate a partecipare, come ha sottolineato più volte anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Sul Pnrr la parola d’ordine adesso è «accelerare». Se ne parlato all’evento “Italiadomani – Dialoghi sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza” tenutosi a Milano lo scorso 13 dicembre. Hanno partecipato due ministri chiave del governo Draghi, responsabili di digitale e transizione verde, per la messa a terra dei progetti che serviranno a modernizzare, a rilanciare e anche a rendere più sostenibile l’Italia. Alle dichiarazioni dei due ministri dedica attenzione il Corriere della Sera, con un articolo a firma di Giuliana Ferraino pubblicato lo scorso 24 dicembre:
«Nel 2026 vogliamo essere fra i migliori in Europa, dobbiamo partire subito e fare molto in fretta. Il 2022 è l’anno in cui tutto parte», afferma Vittorio Colao, ministro per l’Innovazione tecnologica e la Transizione digitale, a Italiadomani – Dialoghi sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, il roadshow promosso dalla Presidenza del Consiglio per comunicare con cittadini, imprese e amministrazioni locali i contenuti e le opportunità del Pnrr. «Sulla fibra stiamo preparando i bandi: a gennaio ci saranno le gare, che verranno assegnate a giugno. E a luglio si vedranno le persone che scavano nelle città», aggiunge il ministro. Che ammette: «Sul 5G siamo leggermente più indietro, le gare saranno a marzo, perché siamo il primo Paese europeo a intervenire con i sussidi». Però sul digitale «per il Cloud, prima di Natale annunceremo quale sarà la proposta prescelta», anticipa Colao. E per le scuole «entro la metà dell’anno potremo partire».
Come è stato ricordato durante il convegno ai blocchi di partenza anche la rivoluzione green. Così nell’articolo di Giuliana Ferraiono: Nel 2022 sono previsti 34,69 miliardi di investimenti per la transizione ecologia, dice Roberto Cingolani, il ministro che ne è responsabile. Quanto al fronte della sanità digitale, in particolare il fascicolo sanitario e la telemedicina, il governo sta approvando il disegno di una piattaforma nazionale. E «la Lombardia è una delle Regioni bandiera», sostiene Colao. L’idea è di «partire con gare a febbraio per una piattaforma nazionale e ad aprile per quelle verticali».