La realtà urbana di Milano Innovation District (MIND) si sta sviluppando su una superficie di oltre un milione di metri quadrati nell’area che ospitò Expo 2015. Il percorso di trasformazione avviato nel 2017 si completerà con la creazione di un distretto dell’innovazione unico in Europa per dimensioni e modello, secondo un progetto fondato sulla sostenibilità, il benessere ispirato dagli spazi, l’integrazione tra funzioni d’uso e con la natura. All’interno del distretto, oltre alle sedi di alcune eccellenze di interesse pubblico (lo Human Technopole, l’IRCCS Galeazzi, laFondazione Triulza e il Campus scientifico dell’Università di Milano), si incontreranno ambienti di ricerca, formazione, attività produttive, servizi e commercio, abitazioni, insieme a spazi condivisi e grandi parchi. Dedica attenzione al tema il quotidiano Il sole 24 ore, con un articolo a firma di Giovanna Mancini pubblicato lo scorso 24 giugno: Se fino a un anno fa era ancora una «città delle gru», oggi Mind, il Distretto dell’innovazione di Milano che sta nascendo sui terreni che sette anni fa hanno ospitato Expo 2015, sta prendendo rapidamente la forma e la sostanza di una «città del futuro». Un luogo dove ogni giorno arrivano già oggi circa 2mila persone per lavorare e fare ricerca, spiega Igor De Biasio, amministratore delegato di Arexpo, la società a controllo pubblico che di quei terreni è proprietaria e che ha affidato al gruppo australiano LendLease (con una concessione di 99 anni) lo sviluppo e al gestione della parte privata del progetto. «Molti degli obiettivi che ci eravamo dati e che avevamo sinora espresso soprattutto come concetti, ora stanno prendendo forma concreta», precisa De Biasio. Lo Human Technopole, il polo di ricerca sulle scienze della vita e la medicina di precisione attorno a cui è nato il progetto complessivo di Mind, è operativo ormai da due anni e conta oggi oltre 300 ricercatori in attività, che nel 2025 saliranno a 1.200. L’ospedale Galeazzi è terminato e aprirà a settembre, portando altre 6-7mila persone al giorno nell’area. E in attesa che partano i lavori per il nuovo Campus dell’Università Statale (ultimo dei tre soggetti pubblici all’interno di Mind, che sarà pronto nel 2025), anche la parte privata del distretto – quella affidata a LendLease – sta prendendo rapidamente forma.
Come ricordato nell’articolo, i due grandi filoni tematici attorno a cui si sviluppa il progetto Mind sono le scienze della vita e la città del futuro. Entrambi sono oggetto delle ricerche e delle tecnologie che in questo distretto prendono forma o trovano applicazione. E se il contenuto di questa smart city alle porte di Milano si sta delineando con contorni sempre più precisi, anche i temi della ricerca sono sempre più evidenti. Così nell’articolo: «Una comunità di innovatori deve potersi percepire come tale – aggiunge Minini –. Deve poter investire nelle interazioni e avere un sistema di obiettivi strategici comuni, quali la decarbonizzazione, l’inclusività, lo sviluppo di nuova tecnologia e nuova conoscenza». Tra gli obiettivi di LendLease c’è appunto la decarbonizzazione del distretto: le emissioni nette di carbonio saranno azzerate entro il 2025, mentre al 2040 l’obiettivo è azzerare le emissioni di carbonio senza compensazioni.
Nell’articolo si sottolinea come un’intuizione che si è rivelata corretta è stata quella di voler popolare da subito l’area, attraendo imprese pubbliche e private per fare ricerca. Molte di queste sono destinate a rimanere, avendo già firmato contratti di locazione a lungo termine. L’AD di Arexpo a questo proposito afferma: «Attraverso la porta della Federated Innovation, progressivamente sono arrivate a occupare chi un desk, chi il piano di un edificio, chi solo a fare ricerca – dice Minini. Il Village, ottenuto con la ristrutturazione di alcuni edifici di Expo, è il luogo fisico dove questo sta avvenendo, ma nel frattempo stiamo costruendo il West Gate, che sarà consegnato a metà del 2024 e costituirà il distretto vero e proprio, con edifici residenziali, un albergo e diverse funzioni».