Si moltiplicano le proposte nel settore delle tecnologie innovative riguardanti il monitoraggio e la sicurezza delle infrastrutture stradali: utilizzo dei droni per il controllo generale dello stato di ampie parti dei manufatti, app che analizzano lo stati di salute delle strade, impiego sempre più massiccio delle potenzialità sinergiche di sensoristica 4.0, con dispositivi Internet of Things per comunicare in tempo reale condizioni strutturali e generazione di rischi. Ne parla il magazine economico-finanziario del Corriere della Sera, “L’Economia”, in un articolo a firma Chiara Sottocorona pubblicato lo scorso 21 giugno: Con l’Anas è partito quest’anno anche il progetto degli Smart Poles. Sono pali di rilevamento comunicanti, che sulla cima hanno una stazione di ricarica per un drone destinato al controllo remoto delle strade. Si crea così un “Internet of Roads”, internet delle strade, che permette non solo di monitorare lo stato dell’infrastruttura viaria, ma anche inviare informazioni alle auto sui flussi di traffico. Il Senseable City Lab è un centro di ricerca sull’innovazione urbana: indaga su come le reti di telecomunicazione e i dispositivi digitali possono aumentare la conoscenza delle città. E migliorarne la gestione.
Il nuovo centro di ricerca applicata Meet di Milano è fra le strutture più attive nel rivolgere attenzione al rapporto tra viabilità e digitalizzazione, anche attaverso collaborazioni con centri di ricerca internazionali. L’articolo pubblicato su L’Economia sottolinea l’importanza di queste collaborazioni, ricordando fra l’altro: Usa in modo intelligente la tecnologia già disponibile per rendere le città più sostenibili anche Engineering, uno dei principali attori della trasformazione digitale (40 sedi, 12mila dipendenti e 450 ricercatori). Ha rilasciato a fine maggio il white paper Augmented Cities, una visione che va oltre la comune idea di smart city, per arrivare ad un governo delle città data-driven, guidato dai dati. L’obiettivo di questi studi è finalizzato a: aggregare dati eterogenei da fonti diverse (comuni, università, associazioni, imprese) e dai sensori presenti sul territorio, per renderli disponibili in un “cruscotto” unico a supporto delle decisioni.